PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/09/2020
mi chiedo sempre più spesso a chi lascerò in eredità il colore dei ricordi e il sapore di un grano duro che dava un pane inimitabile.
a chi lasciare i suoni cadenzati dei torchi nei palmenti, che propiziavano la spremitura del primitivo.
a chi parlare dei silenzi della magica Controra, quando lo scalpiccio di teneri passi intenti al gioco, rompevano il guscio dell’ora pomeridiana, consegnata al silenzio, per consentire un breve riposo alle madri.
suoni, profumi e silenzi che restano avvolti in una sorta di nube, che a tratti si apre e lascia intravvedere qualche vivido spaccato di vita di un tempo che già chiamiamo ricordo.
c’è alcunché di sacro nel rievocare, per esempio, il tempo della vendemmia, quando, in una famiglia su due si “entrava” quel tanto di uva per ricavare il vino necessario al fabbisogno familiare.
per tutti i bimbi del rione ciò rappresentava una ghiotta ed attesa occasione.
quando giungevano i carri (traìni) con i tini colmi di uva nera, provenienti dalle terre della Baronìa, da San Giovanni o dalle proprietà dei Montefusco, i ragazzini accorrevano come chiamati da un impercettibile richiamo.
ognuno sperava di sottrarre qualche grappolo, mentre la massa d’uva veniva rovesciata all’interno dei palmenti (paramiènti) dove, aiutati da pale e forconi, i contadini spingevano i grappoli dabbasso, verso grandi vasche di cemento per essere pigiati.
come calano i passeri al tempo della mietitura sui campi di grano, così accorrevano i monelli scalzi, a rubare grappoli già intrisi di mosto.
a qualcuno più fortunato capitava qualche raro grappolo di uva Regina, raccolto da qualche ceppo che il contadino usava disseminare qua e là, tra i filari del primitivo.
io e le mie sorelle, guardavamo dalla soglia della nostra abitazione, con un pizzico di invidia, quei bambini felici ed il loro succulento bottino.
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E' un po di tempo che sto lottando con quest'idea,anche se ho una figlia e dei nipoti che ne sarà di tutto questo? Mi accontento di sapere che una vecchia amica ha imparato a memoria una mia poesia. Ciao.

il 17/09/2020 alle 20:18

Splendido spaccato di vita, con vivide immagini che solo un grande amore per la propria terra e il proprio vissuto, può generare.

il 17/09/2020 alle 22:13

Non si lascia nulla dietro di noi se non una scia luminosa che lentamente si spegne...viviamo i ricordi teniamolo stretti nel cuore

il 18/09/2020 alle 00:32

Racconti ed io resto ad occhi aperti, ho vissuto anch'io guardando la felicità che passava nei visi degli altri, non so nemmeno se soffrivo, non lo ricordo quindi non facevano un gran male, ma ora che sono grande quella povertà ha fatto le mie ricchezze, per portare un qualcosa che occorre a casa, non ci sono ostacoli capaci di fermarmi, i miei figli quando racconto non mi credono nemmeno, Ti stimo Anna sei fantastica ciao!!

il 18/09/2020 alle 07:04

Caro Mitri, ogni tanto ci prende l'assillo di sapere cosa sarà dopo di noi. Segnalami una tua poesia, che la voglio imparare a memoria.

il 18/09/2020 alle 10:18

Ciao Eriot, è vita vissuta, scolpita col bulino nell'anima mia.

il 18/09/2020 alle 10:19

Grazie Malalunaa per avermi letto e commentato.

il 18/09/2020 alle 10:20

vecchio poeta, ma noi ci siamo conosciuti in un'altra vita? Il tuo parlare mi è familiare, sentimenti e valori ci accomunano.Grazie Grazie Grazie.

il 18/09/2020 alle 10:22

Belli questi album di fotografie che sfogli per noi.

il 18/09/2020 alle 20:22

Ben, tu sei sempre originale e riesci a farmi sorridere. Grazie.

il 18/09/2020 alle 20:57