PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/09/2020
Sarai tu, coboldo ambrato,
a tradurmi il suono
che un urlo m’era sembrato
o forse tu, strega spinosa,
a dare ai sogni
il color della mia rosa?

Nella foresta che voi vivete
entro insicuro
seguendo la mia sete
e con un lume di luce fioca
avanzo a stento
seppur cantando di voce roca.

Elfo gentile, tu m’hai sentito
e la tua piuma
ora io seguo, ed è un rito
quel che mi attendo,
nella radura
che ora sto salendo.

Se questo è il giusto giorno
alla mia casa
io non farò ritorno,
rimarrò qui, in questo bosco,
che la mia vita
ormai più non riconosco.

Tra voi riposerò sui massi
lasciando quella strada
dai centomila passi
donando ad altri il peso
o forse la bellezza
di ciò che ho inutilmente atteso.
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Leggerti e soffermarsi sul tuo testo a meditare è per me ,la maniera giusta per imparare a poeticare....

il 07/09/2020 alle 22:09

Molto bella per il modo solo apparentemente giocoso con cui viene esposto il tema dei temi. Questa è la mia sensazione.

il 08/09/2020 alle 00:40

Grazie a tutti, troppo buoni...

il 08/09/2020 alle 07:30

Mi piace molto la leggerezza con la quale affronti questo tema e mi piace la struttura e la musicalità dei versi.

il 08/09/2020 alle 08:50

E bravo Eriot! Ma guarda un po' quello che sa fare! Ai vecchi tempi mi vuol riportare! Questo è il tipo di poesia che mi fa vibrare! Prima gli amici dovrò rimare e poi, chissà, un giorno, potrò ricominciare! Applausi a te e alla musa che ti sa ispirare!

il 08/09/2020 alle 11:09

Grazie Vincent. Grazie Sir, il tuo commento in rima è squisito. Ho scritto in rima perché qualcosa (non so cosa) dell'argomento trattato mi ha costretto a questo. Mah!

il 08/09/2020 alle 11:57

Grazie Genziana.

il 08/09/2020 alle 17:16