.Piogge tiepidecalde (...e vuoti di meraviglia )
piogge tiepidecalde
vuoti di meraviglia in scelte varie risucchiati
omissioni contorte
dentro quella casa in sapore d’università
in cui distrattamente suggevamo
libri di testo condivisi, spini di ficodindia
e il sonno
-il sonno-
che blaterava in francese - lo parlava
meglio di Louis-
pendeva
da quegli sguardi luminosi dissennati
che era la gioventù
si pensava ai doppi binari dei ritorni
a Renzo Piano, a Klee
a scambi di treni
a fischi coi berretti rossi,
si cantava a squarciagola
degregori, Vasco, Joan Baez i Queen
polverosi di vita, d’incontri, di musica jazz
mordendo melarance
disseccate sulle dita a ghirlande
mentre il tempo gocciolava a strapiombo
sempre più
giù
via
da lì.
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