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Pubblicata il 09/05/2020
Di riflesso mi volto,
fisso lo specchio:
un morto!
rosso l’occhio,
il corpo contorto.

d’un tratto
sobbalza l’ascensore,
manca il fiato
è giorno di separazione,
l’ufficio, l’avvocato.

ricordo
amore fino a ieri;
ora lo scudo,
guerra in fieri!
quest’uomo è nudo.
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Una triste realtà che si fa sentire con semplici versetti... Bella

il 09/05/2020 alle 18:18

Questi versi sono stati scritti a distanza di mesi da quel giorno, nel ricordo di quei minuti interminabili all'interno dell'ascensore che portava all'ufficio dell'avvocato

il 09/05/2020 alle 21:13