Tartagliai il tuo nome spesso
nella notte smozzicata
da nuvole infantili
disperata
crogiolai il mio fianco destro
nella sabbia impallidita
da soffi clandestini
spaventata
fui ferro
e braccio freddo
fui porpora
e tu vento
ora ho ruggine di pianto
di te
solo un lamento
spento
cosa ho fatto col mio corpo?
ho vissuto vite
che non mi riconosco
eppure
ti sogno
nel bosco
ed ora che è rimasto?
ho perso le certezze dal mio sguardo
ma sono un surrogato
sono cemento armato
e mi resisto
farfugliai di amore troppo spesso
nella mia sbieca passeggiata
di passi sopra fili
mi son sedata
per non guardarmi
più
tra i finestrini
opachi
per non guardare
giù
i resti
lasciati
da un dio
tartagliai il tuo nome spesso
perché ho scordato il mio
- Attualmente 4.75/5 meriti.
4,8/5 meriti (4 voti)