solo la chiesa e il cimitero
fan qui memoria del passato,
le cascine cancellate al suolo
rase, quella fatica nei campi
qui più non lascia a terra cadere
gocce di sudore, ville villette
questo mondo agricolo hanno tutto
cancellato, diversa è l’aria che respiri
profumi anonimi scialbi tutti uguali
quei profumi intensi dal sapore sano
dei fienili delle stalle dei pollai
quei rumori quei canti e le voci
pur se persi ancor si respiran
e risuonan nella teca e nella vista
dei ricordi ecco il rumore della ruota
del mulino, il fragore dell’acqua
a quell’impatto, il muggito delle vacche,
alla luna l’abbaiar dei cani, quel
nei fossi oggi coperti da catrame
delle rane il gracidare, il chicchirichì
squllante acuto mattutino, dei gatti
innamorati nella notte il miagolare
e nel pensier vedendoli e sentedoli
ti pare di sognare ma il suon della
campana che a quelli faceva un tempo
nel giorno compagnia ti risveglia,
ma nuove voci allora sconosciute
portano nel cambiamento una nota
lieta voci allegre di bimbi vispi
che risuonan poi in un campo giochi