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Pubblicata il 22/02/2020
tutto il dì passato a tintinnarmi sulla tempia
col tuo dito di sabbia, la tua mano di terra
tutto il dì passato a tintinnarmi sulla testa
col tuo viso di macchia, la tua bocca di guerra
tutto qui, nessuna traccia
del mio terrore di terracotta
tutto qui, un'infinita treccia
dei nostri cuori di ricotta
e poi
terribilmente tutto che si smonta
e non ho più un cuore che mi pompa
in piedi
e sto sdraiata sulle reti ormai bruciate
sto distesa sul tepore delle tue risate
terribilmente tutte son piovute
ed io per terra
ho provato la raccolta

tutto il dì a tintinnarmi 'sta capoccia
che vorrebbe solo stringerti tra braccia
fragilissime
tutto il dì,
accanto a te,
abbiamo fatto luce sulle nostre tracce
si sono rivelate sottilmente intrecciatissime
ma
ad ogni istante son crollate le mie facce
torpidissime
ad ogni istante son svanite le tue macchie
ora son chiarissime
ed io non so mai che pensare
se ti voglio provare ad amare
oppure lasciarti scappare
dalla mia guerra
di silenzi
tutto il dì a tintinnarmi sulla tempia
a provare ad accendere occhi spenti
ed ora che mi rimane solo nebbia
io non so dove guardare
il tuo dito di sabbia, la tua mano di terra
io vorrei spegnerti la guerra sulle labbra,
vorrei solo darti un bacio intenso sulla gabbia
del tuo cervello che mi scanna
colpi di cannone in faccia
che si son sciolti come panna
sul mio timore di non essere
abbastanza
il mio timore di non esserti mai stella
di non brillarti negli occhi
come per me la tua bella
pelle
al sole
le tue budella
in fiore
tutto il dì a tintinnarmi lì per ore
ed ora so
che non lo so
perché sto qui
a pensare a te
che mi trituri
mi torturi
mi tracanni
i miei timori son tamburi
oh
tu mi affanni
hai occhi-ragni
e mi catturi

ora
il mio petto è in trotto
sì,
quel petto-tetto é troppo rotto
per sorreggerti dal pianto
ma
quel petto-tetto ora è botto
per suonare anche il tuo tormento

quel petto rotto ormai è manto
che ti avvolge per il salto
che non guarderà più al sotto

un bacio in fronte
vorrei darti
non pretendo altro
se non cullarti col suon della risacca
che ho nella mia testa stanca
e tu tutto il dì a stritolarmi nella giacca
che mi hai stretto addosso
sospirando un "resta"
ci siamo strette forte
in questa cesta mesta
e mi chiedo
non è troppo, se sei solo amica,
il tuo tintinnarmi la fatica
d'essere ancora in vita?
forse son la sola
che per ora
spera nella
risalita
eppure non so più che farne
di questa scarsa
intensa
amata
vita
a volte penso
che la mia riserva
sia già esaurita
mia stranamica
ti prego
agisci
baciami
e
fammi muta
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