Scende il sole del meriggio
con grida di strillone,
è una piazza vuota, polverosa
ed eco di campanili.
ci correvano i carretti.
roboante, vicino,
il fiume sporca la piana gialla
è sussurri tra ciottoli,
è alghe e rifiuti tossici.
argento vivo: Mercurio messaggero.
gialla è pure la volpe,
ciarliera, rabbiosa
e m'ha strappato i pantaloni.
lo ammetto: ero ebbro.
amo la cecità di un istante,
l'attrito dell'attesa,
il ricordo di un momento.
solo: è stato il dio-pannocchia.
ora là c'è solo traffico
e una lacrima di piana.
c'era la parata...
così,
tenue tono seppia,
piano si spegne l'occhio.
ed è già passato qualche anno.
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