Ti amo, mi dici.
(sono di spalle ma riconosco la tua voce)
ti amo, anche se
sono passati 100 anni,
anche se lontani migliaia
di kilometri, anche se
abbiamo ballato su altri
palcoscenici, io ti amo.
(ora siamo viso a viso, i suoi occhi sono grandi e sui suoi zigomi si possono contare le venuzze che si accendono)
io ti amo,
anche se ho scelto
un altro uomo
anche se ho scelto
un altro padre,
il pensiero di te
ogni giorno mi strilla
in faccia il tuo nome,
il tuo volto è una maledizione.
(io non so che dire, ingoio i miei respiri e le sue parole, ha la bocca sgomenta, folle, bellissima come quello di giunone)
io vorrei dimenticarti,
io dovrei dimenticarti
è il consiglio che m’ha
dato il mio analista, gli
amici più cari, la mia voce
di dentro.
(ora il suo tono è più placido, docile, arrendevole, mentre il mio disagio sale e pian piano diventa voglia di morire)
ma non ci riesco,
esco sconfitta da te.
l’unica mia liberazione,
l’unica assoluzione da
questo demone che mi
tormenta è gridarti
in faccia: ti amo!
(l’abbraccio, con la forza di un pavido, ma nemmeno una parola, la notte cala sulle nostre spalle e lentamente, ancora incredulo, la congedo)
il destino c’ha divisi per sempre,
ma l’amore pretende i suoi interessi
e come un usuraio senza pietà,
strazia quel poco che rimane di noi
giorno dopo giorno, senza pace,
senza grazia ne cura alcuna.
e anche se tutto sembra passare
eterno è il nome proprio dell’Amore.