L'età, si sa, sale fino ai trenta, quaranta
e poi piano inesorabilmente discende.
tuttavia se sai vivere, la vecchiaia è
un traguardo sempre lontano a cui
arriverai domani e che oggi non c'è.
invecchiare è come scendere un lungo sentiero
dopo che hai arrampicato e bivaccato sul monte.
non hai più la forza e la prontezza del giovane
ma hai la sapienza per non fare errori grossolani
e per vivere al meglio dei giorni dove c'è
sempre meno la parola domani:
conta l'oggi e l'adesso e il resto è nebbia a cui
non devi troppo badare.
certo ci sono acciacchi e malattie ma le gesta
di un vecchio, o presunto tale, sono piene di grazia:
non c'è volgarità e malanimo perchè lo sforzo
è dosato e non c'è tempo da sprecare in opere
insulse.
prima o poi occorre pure fronteggiare sorella
morte e questo rende ogni istante più prezioso
con la stessa passione per la vita che c'è in
un adolescente.
l'infinito si avvicina ma anche il gusto per
le cose terrene che si vogliono gustare ancora
fino alla fine e anche più in là.
il vecchio è una macchina un po' attempata
che però gira ancora e guai a fermarla finchè
non sarà lei a mettere la parola fine; e chissà
che questa non sia in realtà un inizio?