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Pubblicata il 26/02/2003
Sussulto indomito
visione interiore di compiacimento.
L'oscurità
predispone l'animo al sogno.
Assorta tra i miei pensieri
mi abbandono
in un'ordita astrazione di me.
Meditabonda
raccolgo con voluttà ogni remota scintilla
e fuggo
per godere poi
ciò che l'oggi non dà.
Oscurità
grembo dei miei reconditi pensieri
sostieni il mio faticoso commiato.
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"... forse perchè
de la fatal quiete tu sei l'imago
a me sì cara vieni,
o sera... "

una splendida lirica, di abbandono interiore e di meditazione, quando gli echi di una giornata tumultuosa si sono spenti e si può riflettere, prima che ci prenda il sonno... ciao.
Michele

il 26/02/2003 alle 17:00

I tormenti dell'esule Foscolo sono molto attuali... La sera comunque ha sempre un suo fascino e sa placar gli animi.Ti ringrazio per le belle parole. Ciao MR.

il 26/02/2003 alle 18:39