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Utente eliminato
Pubblicata il 26/10/2019
Nessuno disse il prezzo
erano molto indaffarati
ed il giorno fini'.
Ne seguirono molti altri,
non sembrava più importante
le voci del mercato
erano inconcludenti
e sviarono le domande
preferendo un colpevole silenzio.

Afferra forte quell'appiglio
alla tua destra
quando senti cedere il terreno.
La voragine non perdona
dove volano le aquile
e tu non hai finito,
non ancora.

Il mercante sorrideva
sapeva
che sarei tornata.

Vendimi ancora
altre strisce di seta
su cui dormire
e a volte piangere
ed una scarpa, nuova,
per continuare a camminare
su queste pietre aguzze
senza ferirmi.

Adesso, ne conosco il prezzo.
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Schiettamente, ci si libra all’altezza dell’aquila e potrebbe essere irragionevole. Potrebbe però essere la trasformazione, la volontà della verità e l’ affrancarsi dal cigno e dai prezzi di mercato. Si paga, mia cara Genziana, ma le ali si irrobustiscono tanto sostenere quel che prima non osavano sostenere.

il 26/10/2019 alle 19:59

Toccante la poesia e,profondamente intelligente il commento .... entrambi meritano lode.....

il 26/10/2019 alle 20:21

Non è assolutamente metaforica, forse neanche allusiva, è cronaca, diario. Avverto la consapevolezza di Genziana nell'utilizzo del paradosso: chiedere rimedi e panacee per contrastare l'indifferenza all'estraneità. Spero non sia un segnale di resa.

il 26/10/2019 alle 20:52

E' chiaro che tutto ciò è un vissuto reale che trasformatosi in sogno... diventa metafora! Molto affascinante! Brava, Genzy!

il 27/10/2019 alle 10:33

...Ciao, Genziana...ogni tanto rimetti il tuo autoritratto...un abbraccio !

il 27/10/2019 alle 19:11

trovi anche la mia firma x la tua bravura eclisse.

il 27/10/2019 alle 21:50