-Son note gli ascolti di silenzio
dispiegati in sordina, lamenti dispersi
in fuga come greti d’attesa
allevatisi orbita, ruvide costanze,
mappature attente tra mosse di stana
passate in rassegna a disorientare
setacci di farsa, scorci d’insieme
del reale frazionato in differenti visioni
con la calma d’ascesa significante.
-Accordo esplicito, la leggerezza,
domina, fissa, sminuisce essenze
tese ad infiltrarsi in spazi mentali
testimoni di deliquio ad intarsio
che danzano orfani d’infinito interludio.
-Confuso il tempo stesso, ambigua
sopravvive emozione limbica
a perdita d’animo il cuore e germina
il mai accaduto tirando la manica.
-Quand’ecco l’informe divenire onda,
struggere vertigine, rovinio solitario
senza requie proveniente d’altrove
collassando immaginari di ruderi:
labirinti d’anime nere, volti d’ombra
per partorire disperazioni di speranza.
-Qual fragile senso non è dato sapere
ciò che il liminare ama solo accennare.