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Pubblicata il 18/09/2019
Il rimario

così affascinante, la vita ...
infinita si espande in conflitto
come Andromeda e la via Lattea,
come un fiume in piena
che supera gli argini
e allaga i campi di grano,
come due dita
affusolate come gatte,
che si strusciano sul corpo
e fan le fusa.
e via così, volando leggeri
come un deltaplano
nel turchese mattutino,
a cercar fra le rose,
fra i tulipani o le ginestre
le finestre dove tende
sventolino impavide
come vele rapide
che fluttuano
sulle onde per arrivare
lì dove nasconde il mondo
il fondo del suo ultimo
uragano, del suo vortice
marino più periglioso.
via animo mio,
vecchio nostromo,
la Morte è un capitano esigente,
e per salvagente
ci dato solo qualche sigaro
e un po’ di rum
di contrabbando,
da dispaccio sottobanco
nei porti africani!
la vita è un buco nero,
la vita è un pero
che fa cadere arance.
ricordi quella donna
con quelle guance
porpora che ansimava
come una tortora
sbudellata?
non hai amato
anche quella,
biella senz'olio,
quadro senza colore,
bottiglia senza liquore?
l'esistenza è eterna,
è il dolore che è adesso!
sei una macchina
che perde del carburante:
fermiamoci alla Esso,
potremmo fare ancora
qualche chilometro,
potremmo arrivare
all'alba, quando il sole
indora i barboni
con brezze di cartoni
ed immondizia.
con la differenziata
la sporcizia indifferenziata
sì butta il giovedì ... giusto?
con gusto per modi e maniere,
per piacere, animo anarchico,
sii civile et cordiale!
e se la Poesia verrà,
mio cuore solitario,
ci troverà sul lungomare
a guardare la Notte,
questo rimario
di ebbrezza e infinito,
questo sudario di eternità
e tristezza.
e se la Poesia verrà,
mio cuore indemoniato,
soffieremo con l'ultimo fiato
la misera grandezza
di un verso nell'oceano.
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