PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/08/2019
via Corona,
eri stagliata in un’architettura di sole
ridente come bimbo che allatta
ad un seno di gioia.
Risuonano ancora i piccoli passi incerti
le gaie risate di bimbe sognanti e
garrule voci di rondini in amore.
d’estate
eri immersa in una mare di luce
e caldi sapori provenivano dalle cucine amiche...
“ccè ti manci osci, cummà Popolì?”
e si scambiavano sorrisi e friselle,
saluti sinceri
che davano sapore
ai giorni senza pane.
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Amara e vera

il 06/08/2019 alle 04:14

Grazie Ginni, sono figlia del dopoguerra, ed ho vissuto anche io i Giorni senza pane.

il 06/08/2019 alle 07:38

La poverta' era una grande maestra di vita ,piaciuto lo scritto

il 06/08/2019 alle 08:53

Grazie amico paolocci

il 06/08/2019 alle 08:54