via Corona,
eri stagliata in un’architettura di sole
ridente come bimbo che allatta
ad un seno di gioia.
Risuonano ancora i piccoli passi incerti
le gaie risate di bimbe sognanti e
garrule voci di rondini in amore.
d’estate
eri immersa in una mare di luce
e caldi sapori provenivano dalle cucine amiche...
“ccè ti manci osci, cummà Popolì?”
e si scambiavano sorrisi e friselle,
saluti sinceri
che davano sapore
ai giorni senza pane.
- Attualmente 3.4/5 meriti.
3,4/5 meriti (5 voti)