Che colpa ne ho io per la mia sorte
eppur di tempo per peccare non ne ho avuto
per esser qui a soffrir per menti corte
artefici di quanto mi è accaduto.
Chissà se un giorno mai potrò scordare
questo dolore inferto da una guerra
per un effimero dominio di questa terra
di quanti come me voglion sognare.
E allora ammetto di esser fortunato
innanzi alla vittoria e alla disfatta
pensando a chi ahimè non ce l'ha fatta
e dico grazie a Dio per esser nato.