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Pubblicata il 08/06/2019
indomito

cos'è questo sentimento
che mi divora dentro
come una iena
un cadavere ancora caldo?
mi logora, sbrana il pensiero,
saldo al mio stomaco
con i suoi canini affamati,
insaziabili.
latrati di sangue
emetto da questa
gola animale,
da bestia selvaggia
che ha per collare
e guinzaglio la cravatta
e per gabbia una giacca,
un sorriso.
o come sono inviso
all'uomo, come disprezzo
il duomo, la casa ed il bar,
le cortesi maniere,
le stupide preghiere
e le sere fra tediose
parole di questi
uomini di cartone.
canzone mia,
il tuo nutrimento
sia sempre il sangue!
lascia a queste
bocche ipocrite
il caviale ed il gourmet,
lascia loro il tè
e le brocche di vino
francese.
per noi maiale
e vino con offese
e maleducazione,
sorprese
per noi anime
complesse!
lascia loro
queste parole
di seta e velluto,
questo riso
di peste, ossuto
corpo di muse
violacee ed oscene.
È altrove la meta
del nostro cammino,
altrove i nostri
occhi si posano …
lì dove si sposano
le stelle ed il buio,
lì dove ruggisce
indomito il romito
canto del vento.
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