PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/05/2019
Speme
al giovanil
mio canto,
foglie sparte
son lacrime,
cieche nella mente.

non so chi fui;
perì di me gran parte
e il sol più ristoro
non gioverà all'animo.

avanza
sol languore e pianto
tempi di gloria,
lontani ricordi.

or della sorte
son schiavo,
pur se..
della vita
ho conosciuto
il meglio
la luminosità
di ogni cosa.
so invocare
e non darmi morte,
ritornerà la gloria
con soporifero incanto
e tra le sue braccia
mi ritornerà.. vita..
  • Attualmente 3.33333/5 meriti.
3,3/5 meriti (3 voti)

Tradizionali rime, intense nella loro notevole lettura

il 04/05/2019 alle 08:46

Versi scorrevoli alla lettura di questa composizione desueta che riporta ai poeti di ieri. Versi apprezzati!

il 04/05/2019 alle 09:25