in quel tamburellare di gestualità consono ad approdi di mare
nell'insistente gemere d'un freddo grecale
il mio qui girovaga nelle anse frammentate d'esistenza
sussultano battiti d'onda su parabole amorose
mentre occhi socchiusi ambiscono smarriti passi
tortuose salite paiono sfiatare un riso gioioso
fermo ai bordi dell'infinitudine...
ora finitimi attimi mai sussurrati risalgono il mare acqueggiando