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Pubblicata il 12/03/2019
E t'accorgi un mattino
che l'estate è finita.
il sole ti scalda
ma il suo furore
cessato l'incendio
alle messi
è diventato sangue
nella vigna.
ora la terra
odora di donna,
di corpi sudati,
odora di pioggia.
il frutto maturo
è un ventre fecondo
e preme la terra
per essere colto
prima che tutta
si chiuda nel sonno.
sotto la pergola
non c'è più nessuno.
nell'indugiare
dell'ultimo sole
tornan festose
vendemmie lontane
aspro è nell'aria
l'odore dei tini
miele nei grappoli
gonfi di sole.
un lieve respiro
disperde
anche l'ultima foglia.
sotto la pergola
non resta nessuno...
e t'accorgi una sera
che l'estate è lontana.

commento: L'avvicendarsi delle stagioni metafora della vita. Tutto scorre veloce, troppo veloce, così come l'estate ricca, feconda, lascia posto all'autunno e poi subito dopo urge l'inverno con i lunghi silenzi, il freddo, la solitudine, così è la vita.
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