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Pubblicata il 13/12/2018
O tu,
fonte feconda
d'ingegnose menti,
città celeste,
dell'aurora
vigil nocchiero
per cui
l'agil prola
dei tuoi legni
sfidò le turbinose acque,
e regina
in mare Serenissima
ed in terra Regina eri
e potente:
sì che il turco
frenasti dirompente,
e all'italico accento
la chiarissima
porta d'Oriente apristi
ed il costume
di queste genti
e l'arte
e la saggezza.
ahi! della tua
remota floridezza
ti nutre il pianto:
ed or denso bitume
le arterie intasa
e veleno propina
alle radici
del dorato tempio;
e l'onda il mar ti lancia
e ti fa scempio,
e ti sferza
e ti insidia,
o sua Regina!
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