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Pubblicata il 30/10/2018
Sempre
cara mi fu
questa invecchiata casa,
ch'è di legno
corroso e piegato,
sembra il tempo
voler sfidare.

lo spigolo
di una gronda,
ruggine
d'antico trascorso,
una finestra
sul nulla aperta,
mentre
strati di tegole,
sembrano cadere
tra i roseti
incolti e selvatici.

qua è la', sul tetto,
rondini vi sostano
e il loro volteggiare
sembra
ridar lume
a l'oscura
sua decadenza.

vento e neve
nulla possono
contro essa;
le marcite travi
ancor non si piegano.

con gioia
penso ad essa,ora,
che lontano sono.

da fanciullo,
soleo giocar
intra quelle mura
e l'età giocosa
ad essa si lega,
in armoniose sensazioni.

un giorno,
..si.. sicuramente un giorno
e non importa
se ci sarò io,
una rondine
ancor si poserà su essa
e tutto
nel vuoto cadrà,
irreparabilmente .

essa
continuerà
il suo volo,
lasciando solo
un rudere silenzioso
ove
anche il ricordo s'infrangera'...
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