Neuroni indifesi e vergini irretisce
d'onirici arpeggi 'l lacerante gracidare
in guisa di litanie addentate
da carcasse di orazioni incompiute.
a insaturi versi in uno stilo gemente scolpiti
dell'anima 'l mormorio s’abbevera
da un inesausto scodinzolio di parole frastornato.
di buio s’adorna il rinfrescante coricarsi
e il pensier si rapprende e ritrae
per continuare a sapersi sorprendere.
estenuasi il poeta fabbro,
e al foglio l’inchiostro tenue sposa
con la sinuosa tenerezza
di un canuto curato di paese.