PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/08/2018
erano magici
nonostante tutto
i lenti carri e i buoi vestiti a festa
sembravano più belli
con i garofani al collo.
odo ancora il tintinnare del giogo
il biforcuto zoccolo
che lentamente svanisce nella via
lasciando l'alba
saltellante di rosa e di rugiada.
che tempi!
duri e intrisi di magia.
nelle stagioni inutili
mansueti e tristi
con gli occhi di malinconia
abbracciavano l'aria
ruminando la biada.
sia lode ai solchi freschi
all'odore pungente d'erba nuova
al vento e ai muggiti.
non voglio più per voi
bardature pungoli e paraocchi
godetevi la bellezza
delle bacche brune
di corbezzolo e mirto
il verde delle querce e delle felci
e in libertà
questa immensa natura che ci profuma l’aria
(controlesofferenzeinflitteaglianimali)
  • Attualmente 4.2/5 meriti.
4,2/5 meriti (5 voti)

la tua splendida terra offre ancora queste cose...bella

il 24/08/2018 alle 22:24

Ti dico solo molto, ma davvero molto bella. Un saluto.

il 24/08/2018 alle 23:09

Ciao Arturo,grazie per il commento.Il giogo di buoi era uno dei cardini della civiltà contadina sarda oltre ad essere anche una delle espressioni culturali e sociali ,il solo fatto di possederne uno esprimeva il benessere economico della famiglia. Negli anni 60 è iniziata la sua parabola discendente anche se in alcuni terreni difficilmente raggiungibili con i mezzi meccanici è ancora l'unico attrezzo che possa essere impiegato per la lavorazione della terra. Sono casi rarissimi…Mi dispiace non poter pubblicare foto di buoi vestiti a festa…poverini! Belli e colorati, ricoperti di fiori ma con il pungolo sempre pronto quando si rifiutano di camminare sul selciato scivoloso.

il 25/08/2018 alle 15:50

Grazie cri e Cassiopea per aver letto e commentato la mia poesia.

il 25/08/2018 alle 15:52