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Utente eliminato
Pubblicata il 16/07/2018
Festoso era di bandiere 'l comporsi
ch'a troneggiar avesse respir di global solidarietà
niun violento a esservi debba, si dicea,
che della pace la dolce tela squarcierà.
potenti figuri nel nobil palazzo assisi
e fuor d'esso ragazzi che scintillavan come fiordalisi
urlaro in tonante voce: "per tutti sien lavoro e dignità,
e niun intrappolato resti in spire di povertà".
perché Signor persesi il messaggio in gesti ignobil e vani
e un giovin un estintor brandì tra le sue mani
e tant'infame ebbe germoglio lo spettacol di violenza
con lo stridor di grida, cariche e profanazion d'esistenza?
fu sera e poi l'albeggiar e allor trovossi piazza Alimonda
scossa, frastornata del maestral d'una follia profonda
obliin mai le nazion ch'a esser monarca non sia l'economia
ma l'armonioso crescer del mondo, che solo è real poesia.
rinascita sarà ma sol quando
di sfruttamenti e vetrine frantumate non olezzi il mondo
e una bandiera sola andrà maestosa sventolando
quella di esseri ch'amar saprannosi tra lor e nel profondo.
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Un commento lo faccio volentieri a questo componimento poetico di grande forza ma anche direi di chiarezza espressiva e insieme, di una chiamata alle armi per riprendere spazi di nuova espressività creativa rinnovatrice.

il 17/07/2018 alle 13:39