Lento s'annebbia
il rumor della pioggia,
torpido e molle,
all'ondular de' liquidi
sprazzi che il tempestoso
viale illuminano
e, come spettri, gli alberi.
attratto dal ridente gorgo, subito
il vascello abbandono dell'effimera
esistenza: e m'affossa l'onda
e m'eleva, ed annaspo
nel torbido fondale
e..ancora emergo
per il liquido torpore:
in quelle vaste latitudini
sperdute ed infinite,
dove l'incubo m'accarezza,
annientandomi.
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