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Pubblicata il 02/12/2017
Umide di tempesta ho le ciglia
e corrotta la mia sfiancata chiglia;
in mar fatali incombono i flutti
che all'uomo recano naufragi e lutti.

quando illuminarsi al flebile faro?
e trascinarsi? e trovarvi riparo?
e attraccare il pesante scafo al molo?
e amici i volti umani lenir duolo?

attendo, attendo turbato dall'onde
benigna quella stella di chiarore
che mi conduca a salve sponde

per raggiungere l'abbraccio del porto,
sentirgli in seno amoroso un calore
che anche un poco mi dia casa e conforto.

13/4/2012 - 24/4/2012 - 13/9/2014
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piaciuta :-)

il 04/12/2017 alle 08:32