Paesaggio, memoria e fuga
legati alla catena polarizzata pachidermosauri
a scheletro anodizzato lungocollo lungobecco
attraversanti in immobile procedere vigne vigne
meditanti totemici vincolati alla catena protesica
che molto si protendeva in penetrazione nella macchia
dei lecci via via indirizzata alle molteplici necessità
delle venture progressive sorti via via
alla ventura alla via così
(come un uomo vagante nella calura sceso da un carro merci
transfuga)
forse una crepa nel cuore
quando a Parigi
notai una donna
successivamente eternata nei lampi magnetici
conservata in effimeri incunaboli mediatici
foglie in dispersione sia contegni sia rappresentazioni
udite le balene certo
come sosta di viandante con patrimonio di languori
postprandiali e desideri di cicala sotto il tiglio
monumentale della piazzetta del borgo iconografico
assopendosi lentamente tra le pieghe della birra
dell'incanto dell'età
il dinosauro lunghebraccia ondeggiando il lungo
collo loricato chinando sulla mia fronte larghi
occhi bovini mi baciava in fronte dolcissimo e
con una melodiosissima voce di balena ninnanannava
la donna cantava
15 anni più dei miei
canzoni di rivolta con radici d'800
aveva 380.000 battiti similfarfalla
fu Parigi pericolosa per molti di noi
peggio in iconoclastia
fu una catastrofe di pioggia estiva improvvisa
come lampo di magnesio o di balistite che allagò
il paesaggio da cartolina
era un magnetico solitario cetaceo quello che muggiva
nell'oceano estivo
una rogazione di lunghicolli elettromagnetici
dondolanti dolenti con piccoli occhi di rammarico
giugno/luglio 2000 - marzo 2005
da 380.000 volt
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