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Pubblicata il 17/07/2017
Banale e dannatamente uguale
chi sa cambiare i propri schemi?
chi sa parlare senza rabbia celata?
non so se i giudizi dovrebbero riecheggiare al vento
non so nemmeno se dovrei spegnerli con mano ferma
ma rimango attonita nel vuoto del mare
a pensare e rimurginare su ciò che ho filtrato e su ciò che ho lasciato
su ciò che ho tenuto
su ciò che ho ucciso
non torno mai su quei passi tanto odiati
ma dimentico ogni volta e cado
hai tu le armi per buttarmi giù ancora?
o te le ho date io solamente per il gusto del mio sangue?
eppure sono ferma senza più cielo
nè nuvole nè stelle a consolarmi
mi assorda il silenzio delle tue presunzioni
io che mi sento di non far abbastanza
di sbagliare sempre tutto
e morirei se potessi
perché non so da dove iniziare a correggere questo foglio di vita
e sono dannatamente uguale
dimentica di ciò che sono stata
perché schifata dal passato
spaventata dal futuro
inerme nel presente
stanca di questa tavolozza
riempita degli stessi colori
e se li mischio viene solo il colore della terra
annarito
come il mio animo infame
ma dico, sei tu che mi porgi il pennello?
o mi sporco da sola le mani in questa melma distruttiva?
egoista e impaziente
mi giudichi sempre male
e non so se darti ascolto
o covare la mia rabbia
perché scoppiarti addosso non basta
il mio inchiostro non ti macchia
il tuo, mi fa petrolio.
ma sia chiaro,
t'odio d'odio fraterno
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Ferree e determinate riflessioni che hanno luogo a splendide considerazioni! Brava!

il 18/07/2017 alle 13:58

brava :-)

il 20/07/2017 alle 18:31