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Pubblicata il 17/04/2017
Nel 79 a.C. un'eruzione del Vesuvio cancellò Pompei, seppellendola sotto ceneri del vulcano.
secoli più tardi gli scavi riportarono alla luce un cane, Delta, sul cui collare era descritto come avesse salvato per tre volte la vita del suo compagno umano. Il corpo di Delta copriva quello di un bambino che cercava di proteggere dall'orrore dell'eruzione.
se i cani non fossero capaci di afferrare il concetto di mortalità, non si sforzerebbero di salvarci dalla morte.
se capiscono che noi esseri umani siamo mortali, allora sicuramente sanno di esserlo anche loro.
le chiese hanno una ragione per voler negare ai cani la consapevolezza della loro mortalità. Una simile coscienza, come la cognizione accurata del tempo e del suo ruolo nella nostra vita, si pone al di sopra del puro istinto. Poichè i cani sono acutamente consapevoli della morte prima di esserne stati testimoni, non è possibile che questo concetto sia frutto di apprendimento. Dunque si tratta di una conoscenza insita nella loro mente, che potremmo chiamare intuizione ...
o c'è di più ?

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Lea è un labrador femmina di 6 anni gioia della mia vita e della vita di McGallett, tutti e tre viviamo nella casa di un certo Fabio Matto. abbraccio

il 17/04/2017 alle 19:58

Io conosco il terzo... :)))))) Ciao

il 18/04/2017 alle 00:39

anche lui mi ha riferito della sua fortuna ... quella di conoscerti, ne va molto fiero.

il 18/04/2017 alle 14:39

Charles Darwin fu il primo a constatare che gli animali manifestavano il dolore allo stesso modo dell’uomo, in realtà non so se i cani abbiano la nozione della morte Una cosa è l'istinto di conservazione, altra è la consapevolezza di dover morire. Questa è la differenza tra l'uomo e l'animale.So per certo che LEA COME IL MIO CANE IURO CI AMANO INCONDIZIONATAMENTE...

il 18/04/2017 alle 15:16

Correnti d'avanguardia la pensano come il sottoscritto, emeriti scienziati e scrittori degli Stati Uniti. Darwin è stato solo la scintilla e come ho scritto, spiegandomi, il cane è cosciente che dovrà morire. Ad alcuni di noi esseri umani sembra impossibile, forse perché siamo talmente beoti che vorremmo assomigliare a Dio immortale e siamo talmente ipocriti nel non accettare l'amore sapientemente incondizionato.

il 18/04/2017 alle 18:20

Porto volentieri la mia esperienza di educatore cinofilo e comportamentalista animale: noi umani abbiamo codificato il mondo in cui viviamo e lo abbiamo adattato al nostro smisurato Ego. Tutto ciò che umano non è, è animale, vegetale o minerale. Ci avvaliamo dei nostri miserrimi cinque sensi, ben meno acuti di quelli animali, e ci arroghiamo la prerogativa di essere gli unici esseri senzienti. Gli animali hanno percezioni sensoriali superiori alle nostre; hanno consapevolezza della morte, la temono e ne soffrono; tanto di quella dei loro simili, quanto di quella di altri esseri viventi. Grazie a Steve per avermi dato la possibilità di esprimere, seppur in maniera molto sintetica, il mio pensiero.

il 20/04/2017 alle 21:18

Anch'io sono stato educatore cinofilo fino all'anno scorso, forse è anche per questo che ci intendiamo. Ti stimo, un abbraccio. Fabio

il 21/04/2017 alle 00:42