arcuata, t'offri di seta, colmo voglioso di labbra, coppa d'estasi al mosto, elettrizzandoti tutta, librandomi in volo radente alla ricerca di prelibate costellazioni sensibili.
cambio vocali gridate, emettendo gemiti luminosi di pelle obbediente alla forgia imminente al rosso, mentre il vetro soffiato accende scintille.
grappoli di mani imperatrici frugano i fondali più dolci.