Colombe massacrate
ai miei piedi
i miei candidi sogni
le piume dei miei voli
a terra ora sono penne di corvo
intrise di fango
sangue nero il mantello
della notte che lei stessa
mi cala sulle spalle
fardello di velluto pesante
e il tuo nome
scritto in caratteri gotici
mi incide la carne
mentre il ricordo dei tuoi occhi
mi ferisce il cuore
la mente si annebbia
ma non quanto basta
per dimenticare
mai quanto basta
per cadere nel torpore
di una beata incoscienza
a cui consegnare
storditi e senza dolore
questo prostituirsi al nulla