e ci credo che beccheggia, oscilla, s'impenna e sbanda in tutte le direzioni quella faccia, metamorfica, come pietra mobile e profonda, cambia sembiante a ogni succedere d'istante:
se sono mille e mille i cosmi, e gli epe (plurale di epos: lo sapete?) ch'ei tiene dentro la precaria diga dei lineamenti, fitti raggi di luce come spade vittoriose dalle connessioni del cranio