percorrendo, le vene foderate,
l'aria censoria, di limonata irrevocabile,
l'anello della tangenziale, tutto
da estremo ad estremo abrupto
con una pazzesca falcata
di crociera suprema
quei 90 km/h
prescritti dal sistema
senza oscillare uno più uno meno,
senza incontrare ostacoli, scivolando
metallico ronzante lucido proiettile pensante
a fianco dei grattacieli e delle borgate
pilota automatico perinde ac cadaver
pensavo alla morte oscena di D. Boon
e al più bell'album di sempre dedicato
al rispetto dei limiti di velocità
e a quella ragnatela di chitarre
quel funk sputacchiato
il proclama che brucia incarnisce sguaiato
e pensavo l'apocatastasi,
l'accarezzavo come le cosce i fianchi
di una ragazza sbalorditiva,
sentendo già l'arco degli icbm
pitturare il cielo di Trump
come un oltraggio incendiario,
limonavo l'apocatastasi nei miei sogni