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Pubblicata il 13/07/2016
Ho visto dei ricchi
cacare oro
erano loro... erano loro.
più in la quattro stronzi

poveri e pronti
a raccogliere il profumo
dei peti altisonanti
che per natura galleggiano soltanto,

una infinita schiera di ani
pronti ad espletare
come angeli celesti
divisi in schiere da dodici per dodici.

nel meriggio di un giorno del cazzo
l'opulento signorotto insegna
al figlio che è uguale
come diventar corrotto in quattro e quattrotto.

la matrona stanca per non aver alzato un dito
si preoccupa del nulla
fantasticando sul proprio prurito
senza trovare una ragione,

forse la ragione sta nel dito
o negli amanti insodisfacenti
cavoli suoi chi se ne frega
io intanto taglio e rido,

certi mondi sono troppo grotteschi
per il mio sentire
faccio finta di essere quel che sono
per agevolare queste fantasie.

a ciascuno il proprio patimento,
in certe circostanze mi sento come un fante
pronto ad avanzare con furia francese
e ritirata spagnola.

i peggiori sono i servetti
laidi, scarni come betulle secche
pronti ad accusare i simili
per ottenere un po di quel tanfo.

vorrei piangere dal ridere
ma mi viene meno il sentimento
non li compiango se qusti come meta
hanno scelto il sedere.

volo alto sopra le orizzonti
gli dei e gli spiriti celesti
sono solo un altro mondo
l'anima è la carne

e la carne galleggia a stento
nel letame.

giùciaravolo
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mi meraviglio che nessuno abbia trovato il coraggio di commentarla ..... sono convinta, che tanti condividono il tuo pensiero .....bravo.

il 04/11/2018 alle 20:49