Torno all’infanzia tra i colori
di un agrumeto.
gioiosa, sempre in bilico
su un muro, intenta nei giochi
mi confondevo in popoli di alberi
animali, e regni della fantasia.
ascoltavo non so quale voce
forse una fata.
chi mi parlava e interrompeva
il sogno, dicevo sempre: No!
vivevo nella leggenda, avevo
cancellato la realtà.
nel mondo fanciullo
volevo rimanere perché
avevo sentore che uscita
dal cerchio magico mi aspettava
la donna e quelle mie figlie di pezza
sarebbero state dimenticate
come i nidi fra gli alberi
e tutto avrebbe avuto
una vita e una morte.
sono fuggita dall’isola che non c’è.
e' rimasta nel libro di fiabe
per raccontare,
che lei non può tornare: La gioventù.
mirella Narducci
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