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Pubblicata il 22/02/2016
Un ospedale come tanti, camera mortuaria
un silenzio fatto di preghiere e di pianti.
La vita picchia duro quando vuole
un semaforo non rispettato
una moto che vola via
e qui finisce la tua storia d’uomo
i tuoi occhi chiusi parlano per te
ritrovo non più un ragazzo ma la tua ombra.
Un grande freddo mi assale dentro l’anima
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Quanta nostalgia mi viene
la mia mente indietro va, vuole tornare là
dove la prima volta ci siamo conosciuti,
all’asilo, tanti capelli e tante idee per la testa
ci siamo presi a pugni
come fanno tutti i ragazzi.
Poi è nata una amicizia spontanea
eravamo inseparabili
quanto tempo perso,
quante notti in compagnia
quante marachelle fatte neanche le conto
marinavamo la scuola e finivamo nei bar
a giocare a carte e a biliardo.
La domenica tappa fissa allo stadio
eri uno stronzo Milanista
poi la sera tardi finivamo in pizzeria
e nei pub a bere
per raccontarci nuove avventure
poi siamo diventati uomini
è passato del tempo fra di noi,
ci siamo persi di vista
chi siamo ora conta poco ormai.
Voglio ricordarti
come un ragazzo pieno di vita
come quando
facevamo a gara a chi si faceva più pippe.
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molto triste, come giusto che sia ,quando si perde qualcuno a cui si vuole bene,

il 22/02/2016 alle 16:07

Era solo un caro amico milanista! Straordinaria!

il 22/02/2016 alle 20:05

in effetti l'equazione milanista=stronczyo incassa la mia sottoscrizione, sempre forza nerazzurri olé olé!

il 30/03/2016 alle 12:08