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Pubblicata il 24/12/2015
Sembrava una sera come tutte le altre. I pastori avevano chiuso i loro greggi nei recinti e si godevano gli ultimi attimi prima del riposo notturno, attorno ad un improvvisato bivacco che ardeva sommessamente nella
notte incombente.
nel cielo le stelle sembravano brillare con maggiore intensità. Talvolta si aveva l’impressione di vedere un fulgore maggiore, come battito di ali di celestiali creature.
anche il cuore partecipava a questa notte che stava assumendo caratteristiche insolite: ricordi di tempi lontani, nostalgia di volti, parole, ed una voglia un po’ strana di pace, di abbracciare il barbuto compagno che fuma in silenzio la sua pipa di coccio. Ed il cuore che batte guardando una stella speciale, una stella cometa, si dice, mai vista da loro, pur attente sentinelle della notte, che sembra indicare una via a chi non sa più ritrovare la sua, una via che…. conduce ad una grotta lontana dalle spoglie e gelide mura, dove, avvolto in un panno dal colore scarlatto, nelle braccia di una Donna dallo sguardo ripieno di sconfinata dolcezza, custodito da un Uomo che guarda le care persone con struggente tenerezza, vagisce un Bambino d’incantevole aspetto.

“Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e scegliere il bene.”

avevano sentito annunciare dal profeta Isaia ed ancora:

“ Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
su di lui si poserà lo Spirito del Signore,spirito di sapienza ed intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.”

quel Bambino indicato dall’ insolita stella era proprio Lui? Era colui che l’umanità attendeva, che la Scrittura aveva annunciato sin dall’inizio dei tempi?
era Colui che avrebbe “liberato” il popolo d’Israele? Che avrebbe riscattato i miseri, gli afflitti, i perseguitati a causa della giustizia, i poveri affrancati dai soprusi dei ricchi, le vittime delle cupidigie umane, del desiderio insaziabile di potere?

“ Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.”

certo sembrava una creatura così indifesa, tremante nel suo pannicello e nell’abbraccio amoroso della Madre!
ma a guardarlo bene notavi che lo sguardo era fiero, sicuro, ma con una dolcezza che faceva sciogliere il cuore, quelle manine tese parevano volersi allungare ad afferrare tutte le mani degli uomini del mondo.
“ Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed Io vi ristorerò” diceva veramente con quei vagiti, balbettii del cuore, linguaggio dello Spirito, ma stranamente comprensibili all’orecchio umano.
josafat, il pastore più anziano, provato dalla sofferenza della sua condizione servile e dai dolori che fanno parte dell’incedere della vita, non resistette alla tentazione di afferrare una di quelle manine e ciò che successe fu incredibile.
gli sembrò di rivivere momento per momento la sua vita, attimo per attimo, nella gioia e nella disperazione, nel gaudio e nella tristezza, nell’avere e nel dare, ma ogni sequenza acquistava un senso completamente nuovo.
tutto aveva un valore diverso, tutto era recuperato, niente era stato perduto, tutto era stupendamente prezioso perché sarebbe stato salvato dal sacrificio supremo di quel Bambino, Figlio dell’uomo, Figlio di Dio.
quel dolore incompreso, subito, talvolta odiato, diventava foriero di nuova speranza che ardeva nel cuore del povero, attonito pastore.
quel pezzo di pane donato a chi ne aveva meno di lui, si centuplicava in mille altri pani elargiti per saziare la fame di popoli afflitti, affamati di cibo del corpo, ma anche e di più di un cibo che sazia la fame di eterno.
quelle notti passate nel freddo dei monti a cercare le pecore attardate nei pascoli per brucare gli ultimi steli di un’ erba stentata, richiamavano le instancabili ascese di quel Bambino che, pellegrino nel mondo, cercava chi si era perduto, annunciava le meraviglie del Regno del Padre, donava il Suo corpo spezzato, apriva il Suo cuore squarciato per raccogliere fin gli ultimi figli delle ultime contrade della terra.
quei momenti di felicità che egli aveva vissuto diventavano tripudio di gioia, estasi di cieli, squarci di luce, di pace, di angelici cori , di spazi infiniti.
e quando aveva teso la mano al fratello straniero, reietto dal contesto sociale, diverso nel corpo, nel linguaggio di cui non si comprende l’idioma, aveva aperto il suo cuore a milioni di altri stranieri abbattuti, sfruttati, usati, derisi e discriminati.
josafat si rese conto di aver incontrato un Dio, il Dio che dà il senso vero alla vita,
che viene a condividere il destino e la condizione umana e la illumina, fa comprenderne il valore, fa palpitare il cuore per ogni istante vissuto con Lui, per Lui e grazie a Lui.
josafat non si sentiva più solo perché quel Bambino era venuto a vivere quello che lui aveva vissuto, era venuto perché lui potesse vivere la gloria che gli era propria nella gioia del cielo. Ardeva il cuore del nostro povero pastore.
aveva fatto un incontro: l’INcontRO che cambia la vita….. ed allora non si può tacere, bisogna gridare al mondo chi si è fatto conoscere, chi per grazia ha dato un volto nuovo all’esistenza, Chi ti ha amato e ti ama da venirti a cercare o ad aspettare con pazienza infinita un tuo cenno d’amore.
ed il mite pastore si trasformò in araldo di Dio e gridò con tutta la voce, e gridò con la forza del cuore e gridò su tutta la terra:

“ Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
cantate al Signore, benedite il Suo nome.
annunciate di giorno in giorno la Sua salvezza.
in mezzo alle genti narrate la Sua gloria,
a tutti i popoli dite le Sue meraviglie.
gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
davanti al Signore che viene:
sì, Egli viene a giudicare la terra;giudicherà il mondo con giustizia
e nella Sua fedeltà i popoli.”
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Stupenda! Buon Natale! Sir Red Morris

il 24/12/2015 alle 13:40

Grazie Sir! Auguri!1 Giovanna

il 25/12/2015 alle 01:48

Bellissima rinfrescata su questo bisfrattato natale , Auguri e buone feste nella serenita'

il 28/12/2015 alle 15:57

molto molto bella e sentita marinella ti augura un mondo di bene

il 08/01/2016 alle 13:00

Ved0 con tanto ritardo i vostri commenti perché per motivi familiari non ho più avuto tempo di accedere, ma vi ringrazio tanto dei vostri graditissimi commenti! un abbraccio

il 08/03/2018 alle 00:11