ti raggiungerò
ansimando con la marea.
tu mi tenderai la mano
per afferrarmi e stringermi al tuo petto.
io avrò paura, lo sai, come Pietro,
di affondare perché è violenta
la tempesta che mi abita
nelle profonde pieghe dell’anima.
mi parrà di affondare perché, lo sai,
il mio rapporto col mare è un rapporto di odio-amore.
di passione e timore
di poesia e pianto.
e’ un libro aperto la mia vita
e il vento complice dei nostri pomeriggi assolati
volge le ultime pagine di un romanzo
che il destino sigillò con la parola “fine”
mentre si spegneva un agosto
arroventato di solitudine.
ma tu impaziente ignori ogni ragione
e al tramonto mi attendi sulle rive del Silenzio
che sa parlare solo con parole azzurre
sottratte al nostro mare.
pietoso, l’ultimo sole d’estate
lascia cadere alle sue spalle
briciole di luce per non smarrirmi!
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