All’ansa invadente l’anima s’accora
frenetica s’agita dissepolta la prora
sapere, sapere appare d’udire
dietro le soglie dell’ultima gola
un respiro il suo, d’autentico ardore
malato di statura e di sue stesse paure
ritrovandosi spirito per sua stessa natura.
al covo nell’intimo le piccole morti
appaiono roteanti pirati ai forti
lungo il tolto sottratto all’arsura.
cosa vuoi ora? Perché renda salvi?
stupire all’idea di riconoscersi a sera
futile voglia in salsa di speme
goliardica corsa all’eterna primavera
per la gioia di danzar con l’aurora.
la resa al tempo ha rughe di versi
taciuti all’attesa su balze scemate
d’azzurro al sole drogato di vate.
-Ascolta! Respira col cuore! - Grida la luna
la felicità non è giunger sino alla riva
ma cercare l’isola dove nessuno la trova!
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