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Pubblicata il 05/04/2015
Il Sig. Tal dei Tali

la faccia non è più la mia
è quella di un chi che sia
il Sig. Tal dei Tali si è vestito
ha comprato una catena di cartone
un cilindro ed un nero bastone

la catena me l’ha stretta intorno al collo
dal cappello ha estratto il bianconiglio
col bastone lo ha fatto volteggiare
al suo tre mi ha ordinato di abbaiare

così, ho guaito all’infinito
tra un piovasco e una precipitazione
un parapioggia disegnato con un dito
ho dormito sotto un manto di passione

la catena, alla fine, si è dissolta
la paura invece no

son rimasta appesa ad un palo immaginario
su di un cappello che faceva da sgabello
con due occhi di bottone e una ciabatta

ho osservato quella paglia fatta uomo
ho sorriso mestamente al mio padrone
ho pregato di morire col perdono
in un campo che sembrava una prigione
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Versi originali che denotano una tua sofferenza interiore che riesci ad estrinsecare in modo gradevole. Racar49

il 05/04/2015 alle 15:00

.....originalissima scenografia onirica.....; brava, un abbraccio.

il 05/04/2015 alle 23:24