Provai a schivare i fantasmi del passato
nei mutamenti disinvolti delle stagioni,
ricreai un castello di inossidabili passioni
che fu arso dai candelabri dell'insana purezza
rincorsi un sogno di inestimabile prestigio
ai margini di un dirupo ignoto al mondo,
cercai di isolare la notte in una stanza
ma persi in un istante la mia giovinezza
sparpagliai tra le vie larvate di scetticismo
il cammino di una vita repressa nella sudditanza,
intrapresi un lungo viaggio corroso dal dubbio
tra le vie gremite dalla disumana razionalità
vagai nella tetraggine di oscuri labirinti
inchiodando il terrore nel cielo deserto,
riesumai pudibondi spiragli di luce
per attraversare le distanze illeso nel buio
sorpreso nell'eccedenza di una beata follia
afferro una mano perfetta come un compasso
che traccia precisa l'ampiezza di un cerchio
e trasforma impeccabile il fantasma del tempo