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Pubblicata il 26/06/2014
Dell’inverno e di altre sciocchezze

io sono altrove da questo sentire
e la decadenza e l’ineluttabile
di questa stagione non mi affascina,
anzi mi rammarica e mi instilla sentimenti
di spossatezza e di passiva connivenza,
no, io preferisco lottare e imprecare
contro il gelo e con la tormenta,
sopravvivere agli strali della tempesta
sentire i morsi del ghiaccio sulle dita
e sul corpo i brividi dei peli ritti,
combatterli con tutti i mezzi che ho
rabbia e determinazione,
la lotta che voglio è uno di questi,
preferisco imprecare nelle mie mattine di ghiaccio
che è ovunque: sul cristallo della macchina ,
che scrocchia sotto i piedi quando a galaverna
non riesce più a stare abbarbicata
sui rami e sui lamioni o stesa ai fili della corrente,
quando le pozze diventano scuri specchi dell'inverno profondo
e la neve ricopre tutto del suo finto candore
e sovrasta con la sua vivida diafanicità
e ogni lordura si faccia così presentabile
e diventi per tutto il tempo che dura
il simulacro al negativo di ogni bruttezza...
che poi essa stessa divenga fango ineluttabile
melma vischiosa che corrompe e ammala
che s'ammonticchi negli angoli negligenti
e intralci d'immondo il passo e la vista
e che di nuovo il gelo la vivifichi in immobili onde
di rughe incipienti sui solchi arati di terra.
e pensare a quel castello della desolazione
in cui solo nello spirito del freddo
e nella solitudine siderale Clak Kent
trova la sua compiuta inumana solitudine
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Bella la caparbieta' di amare combattendo una stagione agguerrita e fredda , cosi' l'inverno non passera' senza combattere ,e cosi' e' anche sentirsi vivi in una stagione che chiamano morta e che invece non lo e'. un saluto

il 26/06/2014 alle 16:59

Pensiam a vivere l'estate, Buona estate a te e famiglia

il 26/06/2014 alle 18:31

bella tosta, brava.

il 26/06/2014 alle 19:15

una cosa che ho dimenticato di chiederti, ma il fatto di apporre al titolo "..e di altre sciocchezze" è per delineare poesie unificate di tema? ma credo sia più un voler unire qualcosa che esprime il tuo essere che si divide in poesie infinite...mi piace la descrizione, rerefatta, asciutta essenziale, tra l'altro il finale assai chiuso, nel senso di oscuro...un richiamo alla fortezza d'una solitudine anche più grande e forte di quella umana mi ha colpito, mi ci rivedo quasi...sembri giù di morale in questa e nell'altra, ove il mare tutto racconta...magari nel tuo inverno c'è una "domenica sera in cui c'è da dimenticare la noia appesa e nera c'è da dimenticare la favola che fu e potere dire vivo sull'onda d'un motivo..." almeno una sera in tutta la lunghezza del gelo...tanto ci sarà "da ricominciare un'altra settimana strascinando nei giorni l'attesa quotidiana, scordando e stemperando la tua precarietà..." almeno io in queste parole ho sempre voluto leggere della luce che spero sappia colorare la nebbia che pervade dell'inverno le giornate...un abbraccio caro sergio, e perdonami le citazioni forse fuori luogo...andrea^^

il 27/06/2014 alle 23:08

Paolo, amare combattendo, hai colto nel segno quello che non era chiaro neppure a me mentre stendevo questi versi, ma che solo dopo, rileggendo ho compreso...Amo 'inverno in verità perchè lo detesto.....Ahimè...sergio

il 30/06/2014 alle 13:48

Elisa* viviamo ogni attimo e cogliamone l'essenza....Buona estate anche a te, sergio

il 30/06/2014 alle 13:49

Grazie per il tuo commento Gianni. sergio

il 30/06/2014 alle 13:50

Si si Gail, meglio combattere che lasciarsi vivere, dal tempo dalle cose dalle convenzioni, ma anche da noi stessi, dalle nostre convinzioni, dalle nostre certezze dalle consuetudini.. e dalle rinuncie diventate rimpianti perchè non c'è stato il coraggio di tramutarle in rimpianti. Sergio

il 30/06/2014 alle 13:53

I titoli di queste ultime due pubblicazioni, Andrea, richiamano a loro volta il titolo di una canzone , e per entrambe mare, ed inverno che è il tema portante il leitmotiv di ciascuna, c'e' il lasciarsi andare per similitudioni assonanze, colori metafore accostamenti, di sciocchezze personalissime e magari pindariche. Per l'inverno poi ricordo di averti accennato in autunno ad un trittico di scritti sul freddo e sull'inverno che m'ero scoperto di detestare, anche se poi, rileggendo ho trovato uno scambio di odio amore singolare, tra me e le sensazioni che la stagione algida m'incute...la mia citazione dell'alter ego di superman è strettamente legata al mio mito ed a quel castello della desolazione che il Kriptoniano ha al polo nord.. Grazie per il tuo commento come sempre gradito, sergio

il 30/06/2014 alle 14:07

Versi stizziti di chi possiede una scala di valori che definisce l'autentica differenza tra bene e male, insieme al ruolo e al significato dell'uno e dell'altro, nella propria vita e nel mondo; ecco perché l’incipit di questi versi, che definirei lezione di vita, è “io sono altrove da questo sentire” Il poeta non si riconosce in questo mondo di falsità, dove “ogni lordura si faccia così presentabile”. Oggi allocuzione ha il suo crescendo coinvolgente, ogni espressione è una stretta al cuore, proprio perché il bravo Sergio fotografa questo strano mondo che tutto appare e nulla vale. Bravissimo Sergio, ci mancava una lezione come questa.

il 05/07/2014 alle 12:55

Senza parole! Cos'altro dire dinanzi a questa opera?

il 08/07/2014 alle 11:58

Oh Ugo, ti ringrazio per le tue paole per me stimolanti e lusinghere. Mi fa piacere che tu abbia identificato una chiave di lettura profonda e di disincantata denuncia di una situazione di disvalori sempre più dilagante e prossima. E' bello leggere un simile commento in calce ai versi, è gratificante, assai, Grazie, Sergio

il 08/07/2014 alle 13:48

Ogni parola, Annysea, è preziosa, e le tue lo sono oltremodo, Grazie, sergio

il 08/07/2014 alle 13:49

Versi molto significativi, spunti per riflessioni a conformisti e indifferenti . Mi è piaciuta molto ciao Sergio buona giornata ! marcella

il 19/09/2014 alle 12:00

Ti ringrazio Marcella per esserti soffermata su questi versi un pò oscuri...Sergio

il 19/09/2014 alle 13:33

A testa bassa come un bisonte nella morsa del ghiaccio contro l'attacco dei lupi... Così ti immagino in questa esasperante battaglia con la vita di cui sei potente protagonista. Ciao,Sergio.

il 22/09/2014 alle 19:35

Sai, Decio, quando scrissi quei versi, provavo una forte animosità verso la stagione fredda, proprio va vivevo quasi come una faccenda personale....come verso quello che non scelgo ma a cui devo mio malgrado fare fronte...Grazie per le tue parole...SErgio

il 23/09/2014 alle 05:58