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Pubblicata il 21/04/2014
Jack,
non sai la buona nuova.

ho deciso di vivere un’esistenza regolare,
ancora prima di raggiungere
la nostra Rapa Nui e il Tetto del Mondo.

eppure mi sono accorta che il tuo sguardo
ha lo stesso colore di un tempo:
quel verde opalescente che avvolge lo spirito.

e’ così, Jack?
oggi mi sogni seduta a contemplare un Moai
per capirne il mistero?

e infreddolita,
sulla vetta dell’Himalaya,
a sfiorarti con il tepore delle mie labbra?

sai che l’obiettivo è mettere su famiglia
e un foglio di carta;
l’avresti mai detto che avrei studiato legge?

nel frattempo
ho lasciato nel cassetto
il romanzo che ti vede protagonista.

dove sei con i tuoi occhi
e cosa hai incontrato in dieci anni?

mi saluti come facevi allora,
disegnando con le mani
un cuore sospeso.

oh, Jack,
non ti sono stata lontana un istante
da quando mi hai detto che non potevi restare.

e io
non te l’ho chiesto.

adesso siamo insieme,
a percorrere una strada anonima,
a fare cerchi di fumo,
sotto la pioggia.

hai i capelli spettinati
e qualche ruga d’espressione in più,
mentre io sono sempre giovane,
a tuo dire.

ma potrei morire.

una donna al semaforo ti scruta
ad ogni tuo sorso,
mi passi la bottiglia
e sembra tutto come una volta.

jack, guardami!
guardami di nuovo.

sei sicuro che l’aereo scelto
sia quello giusto?

dunque ora fammi scendere
perché qualcuno mi sta aspettando.

o fermami,
se davvero hai il coraggio
e chiedimi di restare.
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