Ho l'abitudine a disattivarmi
tra molecole d'alcool e cadute di stile,
affermazioni dell'essere o tentativi
boccheggianti pesci su travi di sassi.
il rifugio è la carenza di quiete
che porta a inebriarsi della quiete altrui,
è per questo che mi stringo forte
al tuo abbraccio -inesistente-
anelare a cio' che non puoi 'avere
-il vuoto- è-
così paradossale il tempo nel ricordarmelo...
la sua carezza una spina insonne,
così infima e gelosa del mio petto da farsi
nido,
e tanta voglia di affogare nel tramonto.
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