Nella casa della polvere
Naq'ia occhi spenti
attende di sognare [ancora]
mentre la generazione di Ur
s'addentra nelle stanze
e secco risuona
l'incedere dei passi.
Intanto l'arcigna Belet-Seri
inginocchiata
tiene alta la tavoletta
[e lègge] con voce dura.
Nella casa di As[sùr]
dove il cibo è polvere
e il pane argilla
frigge stridula la calza
di candele rassegàte
e colui che entra
[non] può uscire
per una via che non è
mai percorsa all'indietro
e invano depone ceste
di pane àzzimo
e [mesce] vino di palma
per un sacramento
perso nel vuoto
e [nella] disperazione.
Chi entra
nella casa della polvere
non può guardare
le proprie spalle
e Belet-Seri
regge lo specchio.