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Pubblicata il 04/06/2013
L'albero della conoscenza
dal pribito frutto
fu posto nell'incantat giardino
da un dio farabutto

sapendo che dell'uomo
essendo creatur sua
mai avesse potuto privar
la sensazione pura
di provar l'ebrezza
di gustar natura

quel che piu' m'indegna
e' la punizion
alla donna col dolor
e all'uomo col faticoso sudor

facendo i conti un po'
ci si capisce che
e' dio che decide
e noi possiamo niente

dell'anima che dir
si brucia a fuoco eterno
come fosse paglia secca
o come abbacchio al forno

di immolar la vita
per giunger a tal scopo
fosse stato meglio
nascer come topo

per coretsia fatemi scendere
da questo terribil carosello
di frutti ne mangio a dismisura
perche' proibir e' contro natura

a mio padre
che e'di calli e ossa
innalzo il monumento
della divin specie
perche' tutto diede
e mai nulla chiese.

giuseppe Ciaravolo
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la chiusa e' eccezionale ,un saluto

il 04/06/2013 alle 16:08

ciao , e grazie per il commento

il 04/06/2013 alle 17:37

Ottimi spunti di riflessione e giuste osservazioni. Ciao

il 05/06/2013 alle 21:25

Bellissima!

il 10/06/2013 alle 15:50

come creatura che vive

il 11/06/2013 alle 02:32

questo testo apre a pensieri e a riflessioni profonde,marinella

il 13/06/2013 alle 10:19

scrivi testi sensati che invitano alla meditazione.....ti leggo volentieri.

il 15/05/2019 alle 09:55