S’alzano presto con bocche amare
a rimirare ciò che hanno
lasciato alle spalle
sul baratro non guardano avanti
e quando lo fanno è per finta
sanno di non poter volare nel vuoto
fermi coi piedi su due trespoli
uno poggiato sui ricordi
e l’altro sull’ignoto
riflettono sulla decenza
al capolinea
si parlano addosso,
una scorta di parole
per riempire il vuoto del domani
sorridono per accumulare punti
da sottrarre al disturbo
di sguardi che pesano i loro anni
da valicare al tramonto
unico limbo di memoria
ove possono abitare ancora un pò
oltre il tempo
e poi li porterà all’ignoto
sono gli occhi dei bambini
mentre quelli degli adulti
sono cantine buie
ove fermentano bugie
di distacchi
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da:Soste Precarie
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