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fax
Pubblicata il 07/04/2013
Ora che sono quassù,
sospinto da mani amiche ormai lontane,
ora, voglio solo scivolare..

qui, dove i pensieri svaniscono,
questa manciata di poveri atomi,
partorita dal grembo di qualche stella distratta,
vuole solo fendere l’universo
con il vento in faccia e la voglia di essere dio..
dio del mio tempo,
dio delle mie lacrime,
dio ritrovato..
no, non tenermi, non più..
tutto mi appartiene, fin dal principio….
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Il poeta parla più volte di Dio, ma l’undicesimo verso recita “Dio ritrovato“. È bello, è il compendio di tutta la poesia. La sua ricerca, chiara “fin dal principio” è da ritenersi terminata con successo. Saluti. Ugo.

il 07/04/2013 alle 10:42
fax

Si, quel verso parla di un conforto che viene dal cuore, anche se è un conforto incostante, specie quando le mani amiche di cui parlo diventano solo un ricordo. E questa poesia racconta di come, in certi oscuri momenti, sia forte la tentazione di volare, padroni di se stessi, padroni del tempo, della vita e della morte, Volare al di sopra di tutto, lontano da tutto. Non è la soluzione, non è realtà tangibile, ma se serve a riscoprire Dio nel proprio cuore allora forse a qualcosa sarà servito. Ciao e grazie per le tue parole. Fabrizio.

il 07/04/2013 alle 11:04

bravo fax dopo aver letto la tua risposta nulla da dire,bravo ciao

il 07/04/2013 alle 19:33

benchè non condivida un mio modo di pensare è davvero bella, oltre che intensa...inoltre la spiegazione che hai dato nel tuo commento me la fa apprezzare ancora di più, saluti.

il 28/04/2013 alle 22:47
fax

Sono contento che ti sia piaciuta. Grazie, Andrea. Fabrizio.

il 01/05/2013 alle 17:33

un testo che da emozione,incalzante e con un ottimo finale bravo

il 21/10/2014 alle 08:11
fax

Grazie per le tue belle parole, regalare emozioni con qualcosa che viene dal cuore è sempre un piacere speciale. Un abbraccio. Fabrizio

il 01/11/2014 alle 23:28