Racconto parole al vento che fugge
cosciente del fatto che mai saranno udite.
Non sono parole nuove,
nè quelle vecchie e desuete.
Son quelle apparse e scomparse,
quelle sognate e anche inventate.
Sono la metà dello scarpinare del pensiero
a rive di lago tra silenzi di sassi,
al suono dello sberleffo del vento,
all'abete bianco di neve,
al cimitero che dorme sereno.
Solo parole dette per caso,
raccontate ad invisibile presenze
già troppe alla mente
in cerca labbra vere.
A.G.